Congedo di paternità, direttiva europea lo aumenta a 10 giorni

L’adunanza Plenaria del Parlamento Europeo riunitasi lo scorso 4 aprile 2019 ha approvato la Direttiva contenente le norme per i bambini, la vita familiare e la parità di genere. Le novità riguardano dunque, il congedo di paternità, parentale e di assistenza. Esse dovranno essere recepite attraverso norme interne entro tre anni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE da parte degli Stati Membri.

La Direttiva detta i requisiti minimi che gli Stati Membri dell’UE dovranno rispettare su temi molto caldi. Hanno bisogno di misure ad hoc: le opportunità lavorative per le donne, il rafforzamento del ruolo del padre o di un genitore equivalente nell’ambito familiare e la promozione della parità di genere.

 

Congedo di paternità: 10 giorni in più

Il padre o il genitore equivalente, laddove riconosciuto dalla legislazione nazionale, avrà diritto ad almeno 10 giorni di congedo di paternità retribuito nel periodo intorno al giorno della nascita o al parto del feto venuto al mondo senza vita.

Questo periodo di astensione dal lavoro dovrà essere retribuito dal datore di lavoro in modo economicamente non inferiore all’indennità di malattia.

 

Congedo parentale: due mesi in più retribuiti di cui usufruire

Si aggiunge inoltre, un periodo di congedo parentale di due mesi non trasferibile, retribuito e individuale. Ciò significa che uno dei due genitori può godere di questo periodo alternativamente all’altro. Poiché usufruire di questo diritto spesso, si concretizza in una diminuzione delle entrate familiari, gli Stati membri dovranno decidere un livello minimo adeguato di indennità.

 

Assistenza familiare e lavoro flessibile

I paesi dell’Unione sono caricati anche di un altro onere: riconoscere 5 giorni all’anno di congedo a tutti i lavoratori che prestano assistenza a un parente o un membro facente parte della medesima famiglia. La ragione è andare incontro a coloro che hanno un familiare infermo a causa dell’età o di una grave malattia.

I genitori o coloro che prestano assistenza potranno richiedere al datore di lavoro modalità di svolgimento delle mansioni a distanza oppure orari flessibili. Le aziende, a questo punto, dovranno mettere sulla bilancia le proprie esigenze produttive e quelle personali del dipendente che ne fa richiesta.

Luciana Spina

Luciana Spina

Luciana Spina, tante cose, ma qui soltanto blogger. Adoro osservare la realtà. Lo spirito critico e la concretezza sono, nel bene e nel male, le mie caratteristiche.

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