Girl power – la rivoluzione comincia a scuola è da vedere

Nella Top 10 delle nuove uscite di Netflix c’è un film consigliatissimo per tutta la famiglia: Girl power – la rivoluzione comincia a scuola.

L’ultima pellicola diretta da Amy Phoeler è uscita sulla piattaforma streaming lo scorso 3 marzo ed è immediatamente entrata nella classifica dei film più visti. Cosa non difficile da credere visto il tema: il sessismo.

Dopo aver visto il trailer ho ritenuto fosse adatto anche a mia figlia, di soli 11 anni, perché non si fa mai male quando si spinge a riflettere.

Girl power – la rivoluzione comincia a scuola: la trama

La sedicenne Vivien frequenta un tipico liceo americano: lezioni, partite di football, scherzi e classifiche degradanti in cui rientrano soprattutto le ragazze e coloro che non si conformano agli schemi dei più “popolari” della scuola.

Nella sua classe arriva una nuova ragazza, Lucy, che non intende abbassare la testa e ignorare gli atti di bullismo. Il suo atteggiamento basterà a risvegliare la coscienza di Vivien che avvierà, all’inizio in modo assolutamente inconsapevole, una vera e propria rivoluzione femminista.

Per le adolescenti è importante sentirsi parte di un gruppo e nell’essere discriminate nascerà un nuovo gruppo di ragazze molto diverse tra loro, ma insieme capaci di portare dei cambiamenti nella loro scuola.

Vengono toccati diversi temi. Si comincia con il bullismo per finire con lo stupro, passando attraverso la più banale e offensiva mancanza di gentilezza e attenzione nei confronti dell’altra/o.

Girl power – la rivoluzione comincia a scuola, crescere non è facile

Girl power – la rivoluzione comincia a scuola riguarda l’amicizia, l’appartenenza e la presa di coscienza di una generazione che non vuole ignorare le differenze tra gli uni e le altre.

Ci sono sicuramente delle espressioni e delle situazioni che ai ragazzi più piccoli vanno spiegate. Allo stesso tempo però, comprendono benissimo frasi come “Ignora” perché se le sentono ripetere spesso sin da piccoli. Ecco inconsapevolmente, docenti e genitori non aiutano l’emersione di fenomeni che alla lunga possono sfociare in episodi di aggressività e/o violenza verbale e fisica. Le parole sono il primo mezzo con il quale spiegare cos’è, come si dà e si riceve rispetto e come praticare l’uguaglianza.

Crescere costa fatica. I nostri figli lo sanno bene e noi dovremmo ricordarcelo. Anche Vivien lo scoprirà a sue spese in quanto non sempre riuscirà a riconoscere chi, a suo modo, la sta aiutando e a comprendere i sentimenti di chi le vuole bene.

Girl power – la rivoluzione comincia a scuola spinge al dialogo e al confronto. Dovete vederlo!

L’immagine è tratta da Netflix.com

Luciana Spina

Luciana Spina

Luciana Spina, tante cose, ma qui soltanto blogger. Adoro osservare la realtà. Lo spirito critico e la concretezza sono, nel bene e nel male, le mie caratteristiche.

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