Campeggio con i bambini, 7 buone ragioni per provare

La prima volta che mio marito mi propose di andare in campeggio con le bimbe, sentii un brivido alla schiena, come se fossi scivolata su una lamina per poi cadere in una tanica piena di alcol. Era il 2014, la piccola doveva ancora compiere 3 anni e la grande ne aveva 5 e mezzo. Non mettevo i piedi in un campeggio da almeno 30 anni, l’ultima volta è stata in Brasile, ma è vero che il campeggio non è mai stata una passione di famiglia.

Sostanzialmente, non avevo argomenti per non provarci. Comunque decisi di, o anzi fui convinta, ad andarci.

È importante scegliere il campeggio a seconda delle proprie esigenze e preferenze, come qualsiasi altra destinazione. Ci sono campeggi che sembrano dei veri villaggi, con ristoranti raffinati e supermercati fornitissimi, mentre ce ne sono altri più selvaggi, che offrono tutta la struttura necessaria, ma con semplicità e senza alterare troppo l’ambiente in cui si trova; questi sono i nostri preferiti, soprattutto se con mare “a portata di piedi”.

Dopo il primo esperimento, siamo andati in campeggio ancora i tre anni successivi, vale a dire che ne vale la pena. Certo, bisogna avere un minimo di predisposizione. Di solito alla mia domanda: “Venite in campeggio con noi quest’anno?”, alcune delle mie amiche rispondono tassativamente “Manco morta!”.

Io, invece, mi sono affezionata, soprattutto vedendo in quale allegria e libertà le bambine hanno trascorso queste quattro vacanze in campeggio. Ci vuole un lavoro di squadra, ci vuole organizzazione, ma ci vuole soprattutto passione per la natura – nel bene e nel male. Ci sono uccelli, piccoli animali come scoiattoli e gatti, ma ci sono anche zanzare e altri insetti fastidiosi. Quindi, nel caso siate indecisi, vi do sette buone ragioni per andare in campeggio con i bambini.

Ci sono 7 buone ragioni per andare in campeggio!
  1. Il campeggio è economico
    Credo sia una questione importante per la maggior parte delle famiglie. Il calcolo delle spese condiziona molto la scelta della meta del viaggio. Nella media, una settimana in campeggio nel mese di luglio costa € 700 a settimana per una famiglia di quattro persone, mentre una casa in affitto sul lungo mare non si trova per meno di € 120 a notte. Il comfort è diverso, ma ci sono altri vantaggi che elencheremo sotto.
  2. L’impegno con la pulizia è minimo
    Mentre in una casa è necessario occuparsi della pulizia al 100% (a meno che non sia incluso il servizio, ma questo implica altri costi), in un campeggio, almeno per quanto riguarda le aree comuni come bagni, zona da lavaggio stoviglie e zona lavatrici, la pulizia è a carico della struttura. Pulire una tenda o un camper, vi assicuro, richiede uno sforzo ridicolo.
  3. I bambini hanno più  libertà e più responsabilità.
    Stare in mezzo a una pineta piena di sentieri è una vera avventura: a seconda dell’età, i bambini – due o tre fratellini insieme, oppure con gli amici della tenda di fianco – possono anche fare delle piccole passeggiate da soli, perché il campeggio è una comunità, come un piccolo paese. Così si responsabilizzano, con la responsabilità diventano più autonomi.
  4. Favorisce l’alto contatto con la natura.
    “Mamma c’è tanta natura e respiriamo aria pulita”, così mi ha risposto mia figlia quando è stata indagata su cosa le piaceva di più nel campeggio. Ascoltare il canto del mattino degli uccelli, osservare le cicale, oppure sdraiarsi a terra per guardare il cielo stellato prima di andare a dormire sono esperienze che un bambino cittadino non ha molte occasioni di vivere!
  5. Si fa in fretta a trovare nuovi amici.
    Che sia un figlio unico, o fratelli e sorelle con molti anni di differenza, in campeggio i bambini non stanno mai soli, perché le occasioni per trovare nuovi amici sono tante: nella piazzola di fianco, nei giochi lungo il mare o nelle attività organizzate dal campeggio stesso. A proposito di questo…
  6. C’è l’animazione.
    La maggior parte dei campeggi offre il servizio di animazione per bambini e ragazzi. Ci sono giochi organizzati sulla spiaggia, attività di intrattenimento in giornata e non può mancare la famosa Baby Dance per concludere la giornata. La mia figlia più piccola la adora tanto da dire: “Ci  mettiamo i vestiti belli, mangiamo alla luce delle candele e poi andiamo a ballare, questa è la parte più divertente“. Vi assicuro che il divertimento è garantito.
  7. Si fa gioco di squadra
    In campeggio ci vuole un minimo di organizzazione e tanto coinvolgimento da parte di tutta la famiglia. E’ bene dividere i compiti sin dall’inizio, così tutti avranno la possibilità di rilassarsi e godersi le vacanze. I bambini, a seconda dell’età, possono fare piccole o grandi commissioni, come lavare i piatti, portare piccoli secchi d’acqua nella piazzola per lavare frutta e verdura, tenere pulita la piazzola.
Tenda o camper?

La scelta della modalità di campeggio ovviamente dipende da quanto si pensa di spendere e da quanto si è convinti di adottare questo tipo di vacanza. Una tenda per quattro persone si trova a costi ragionevoli, mentre un camper è una spesa decisamente importante. C’è anche una grande differenza tra viaggiare con una tenda e tutto ciò che serve nel bagagliaio, e viaggiare nel camper con tutta la sistemazione già pronta.

Per la prima esperienza, noi abbiamo prenotato una settimana in una roulotte (molti campeggi le hanno a disposizione) e una settimana in tenda, in modo da valutare entrambe le possibilità. La roulotte ci è piaciuta, ma alla fine abbiamo scelto la tenda, non solo per il fattore economico (decisamente importante), ma perché ci da più libertà di movimento e ci permette di avere una macchina comoda per gli spostamenti.

L’attrezzatura dipende delle necessità di ogni famiglia: noi ce l’abbiamo fatta per quattro anni con il minimo, ovvero un piccolo fornello a valigia, un armadio per la cucina, un tavolino e quattro sedie, luci, fili per stendere, le valigie stesse come cassetti, oltre a stoviglie e altre utilità. Qualche informazione in più su come organizzarsi si trova su Wikihow. Con tanta creatività per la sistemazione, la dose giusta di entusiasmo e chi se ne importa se non abbiamo le lenzuola pulite, il campeggio può essere una vera sorpresa e una grande soddisfazione per tutti!

Marcia Braghiroli

Marcia Braghiroli

Marcia Braghiroli, 48 anni, giornalista. Ho conseguito la laurea in Scienze della comunicazione in Brasile. Sono anche mamma, consulente alla pari per l’allattamento e catechista. Ho sempre scritto con passione: imparare a farlo in italiano è stata la mia grande sfida, ma anche una bella soddisfazione.

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