Giulia Lamarca: l’amore e il bisogno di viaggiare per abbattere ogni barriera

Quando Giulia Lamarca parla e ti racconta la sua storia lo fa con schiettezza e trasparenza. La sua forza d’animo e la sua vitalità si percepiscono già dal caldo sorriso e dal suo tono di voce fermo e sicuro. Dopo averla ascoltata, hai voglia di correre a casa, smontare pezzo per pezzo la tua vita, guardarci dentro e ripartire da tutte quelle situazioni che reputi “troppo difficili per essere cambiate”.

Sì, perché chi meglio di Giulia Lamarca, può insegnarci quanto le difficoltà possano essere trasformate?

Si può fiorire in ogni situazione, annaffiando le proprie fibre con tanta perseveranza, passione e audacia, come ha fatto lei.

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Nel 2011, quando Giulia ha solo 20 anni, la sua vita cambia radicalmente. Un grave incidente in motorino, su cui viaggiava come passeggera, le causa una paraplegia incompleta.

La perdita dell’uso delle gambe la costringe in carrozzina, ma questo non le impedisce di vedere le meraviglie del mondo.

Inizia a viaggiare con suo marito, riempendosi gli occhi e il cuore di tutto ciò che è bello. Decide di parlare dei suoi viaggi pensando che sia utile a tante altre persone che invece si privano della possibilità di viaggiare.

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Nasce così il Blog My Travels: the hard truth, in cui Giulia Lamarca parla dei suoi posti del cuore, dà consigli sui luoghi in cui mangiare, su cosa visitare e sulle zone più accessibili per chi viaggia in carrozzina.

Con la sua semplicità tocca gli animi di un pubblico che sui suoi profili social si fa sempre più numeroso.

Abbiamo pensato che il suo progetto fosse qualcosa di mai visto prima, e che aiutasse ad abbattere tutte quelle barriere che si dovrebbero abbattere per ottenere una vera inclusività.

Ecco cosa ci ha spinto a incontrarla.

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Abbiamo avuto modo di sbirciare sul tuo Blog “My Travels: the hard truth” ed è stato un po’ come seguirti nei tuoi numerosi viaggi.

Com’è nata quest’idea? C’è stato un viaggio in particolare che ha stimolato la voglia di condividere il tuo percorso?

L’idea è nata in Canada, lo scorso agosto 2018.

Mentre andavamo da un lato all’altro del Canada in macchina pensavo a tutti i nostri viaggi e a quanto questi siano il mio motivo di vita. 

Ciò che ha spinto tutto questo è stato il desiderio che tutti possano almeno una volta nella vita stupirsi delle meraviglie del mondo. 

 

Generalmente come organizzate i vostri viaggi? Intendo, come scegliete la meta, come create l’itinerario da seguire o i posti in cui pernottare?

È un rapporto strano quello con le mete. Principalmente dipende da me. 

Io mi sento chiamata da alcune destinazioni. Sento il bisogno di andare lì come se ci fosse qualcosa che mi chiama.

L’itinerario lo creiamo sul posto. Prendiamo il biglietto di andata e ritorno, poi tutto quello che è l’itinerario interno lo decidiamo giorno per giorno, in base a quello che scopriamo in loco. 

 

Qual è stata la meta più complicata da raggiungere e da visitare?

Dipende sempre. Paradossalmente Parigi e Londra. Hanno metro antiche e sono davvero difficili da girare. Mentre i paesi più poveri sono quasi più agibili, poiché hanno minori infrastrutture. 

Dovessi sceglierne una tra tutte, però, direi che è l’India, con alcuni luoghi e alcuni templi davvero poco accessibili.

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Con tutti i viaggi che hai fatto e con le difficoltà burocratiche e politiche che hai incontrato, non ti è mai venuta voglia di lasciare l’Italia?

Tantissimo. È un pensiero fisso, che mi accompagna tutti i giorni. 

Credo che sia solo questione di tempo, prima o poi sarà naturale per noi andarcene. 

L’Italia su argomenti come accessibilità e inclusione è davvero indietro. Soprattutto per quanto riguarda il turismo. 

 

Nei tuoi post e in altre interviste, hai dichiarato più volte che tu e Andrea, tuo marito, desiderate moltissimo un bambino; anche la gravidanza può essere vista come un meraviglioso viaggio.

Avete già pensato alle mete da raggiungere in veste di genitori?

Che bella domanda, grazie!

Si noi abbiamo sempre lasciato alcune mete apposta per quando saremo genitori con bambini piccoli. Come ad esempio, i parchi in America. 

Credo che con un neonato sarà uno dei primi viaggi che faremo. 

 

Parlando, invece, di un futuro più imminente, quale sarà il vostro prossimo viaggio e come lo avete organizzato?

Dal Primo Novembre ci troveremo in Giappone per una collaborazione con l’ente del turismo giapponese. Saremo lì per due settimane.

Vi consiglio di venire, quindi, a scoprire il Giappone con noi!

 

Seguite Giulia Lamarca, ragazzi! Noi abbiamo già iniziato!

Lucia Giannini

Lucia Giannini

Lucia Giannini, da sempre con la passione per la scrittura e gli eventi culturali, un binomio che mi permette di dare libero sfogo alla mia necessità comunicativa.

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