Sport e disabilità: binomio perfetto anche ai tempi del Covid19

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità 2020, abbiamo pensato di ragionare su sport e disabilità ai tempi del Covid19.

Per approfondire la temantica ci siamo messi in contatto con Silvia Bruno la Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Piemonte.

Silvia BrunoBuongiorno Silvia, ci racconta qualcosa di lei e del suo lavoro?

Sono Silvia Bruno ho quarantacinque anni e lavoro al comune di Torino. Sono una giornalista e mi occupo di un giornale on-line del Servizio politiche giovanili che si chiama: Digi.To.  e la presidente del Comitato Paralimpico in Piemonte (Cip). Il comitato paralimpico è un ente pubblico come il Coni però, si occupa solo di sport per persone con disabilità. A livello territoriale lo scopo del comitato regionale è la promozione sportiva. Cerchiamo di far conoscere questa possibilità al maggior numero di persone. Il territorio piemontese offre molte occasioni per tutti. Ci sono tantissime discipline e quindi, attraverso progetti ed iniziative delle associazioni sportive vogliamo far conoscere questa realtà a più persone possibili.

Fare promozione è importantissimo e non se ne fa mai abbastanza!

Quando è nato il Cip?

Il Cip nasce agli inizi degli anni 2000, ma solo da quattro anni circa è stato riconosciuto come ente pubblico. Il movimento degli sport per disabili nasce negli anni ’60 grazie all’Inail che è stato il primo ente a promuovere lo sport per persone con disabilità. Poi sono nate le prime federazioni dentro il Coni e poi piano piano c’è stata anche la fuoriuscita dal Coni. Nel 2003 nasce la dicitura “Comitato paralimpico” nel 2015 è diventato un ente pubblico. sport e disabilità cip

Nel tentativo di avvicinare allo sport i portatori di disabilità, quali sono stati i suoi successi da quando lei è Presidentessa?

Abbiamo realizzato molte iniziative. Per quanto riguarda la promozione abbiamo realizzato per tre anni consecutivi con l’associazione Onlus di Marco Berry dei  weekend di avvicinamento allo sport per ragazzi con disabilità. Abbiamo così fatto avvicinare i bambini allo sport presentando con ogni evento 4/5 sport per volta.

Poi abbiamo fatto attività di formazione soprattutto in provincia di Cuneo con la Fondazione Cassa di Risparmio. Abbiamo realizzato un corso per più anni per le società sportive della provincia di Cuneo che sono tantissime! Poi erogato dei corsi di secondo livello per dare una panoramica su questo mondo.

E Abbiamo anche realizzato dei corsi per i docenti dell’area della città metropolitana di Torino che ha visto la partecipazione di più di cento insegnanti. Il mio obiettivo è quello di ripetere i corsi però, purtroppo quest’anno tutti i progetti che avevamo sono rimasti un po’ fermi. Organizzare corsi on line è un po’ complesso.  Lavoriamo con l’Inail con il quale abbiamo un protocollo d’intesa che permette alle persone che hanno avuto un incidente sul lavoro di avvicinarsi allo sport gratuitamente attraverso dei corsi. Ed anche in questo caso abbiamo fatto delle presentazioni ed eventi. Un’altra cosa che avrei voluto fare era un aggiornamento formativo per gli assistenti sociali e i medici dell’Inail, ma purtroppo quest’anno non si è realizzato molto. La Regione Piemonte è quella che ha stanziato più soldi per il supporto delle attività sportive. Quest’estate con il Coni e la Regione Piemonte abbiamo concordato insieme le misure che poi sono state successivamente adottate.

Sono stati stanziati i primi quattro milioni di euro per le attività sportive in presenza. Questo ha aiutato molto le associazioni sportive in difficoltà.

Sport e disabilità. Quali sono i problemi e le prospettive ai tempi del Covid19?

Il disagio maggiore lo hanno le persone con disabilità intellettiva perché noi abbiamo molte federazioni. La più importante che si chiama: FISDIR. La Fisdir è quella che conta il maggior numero di iscritti. Tra le disabilità le più diffuse sono quelle intellettive. Poi noi vogliamo accogliere sia ragazzi giovani che  persone adulte. Lo sport incide positivamente sulla salute. Lo sport aiuta tantissimo come modalità di stare bene con se stessi ma anche dal punto di vista di integrazione e di vicinanza agli altri. Prima i ragazzi con disabilità intellettiva erano abituati al mattino a stare al centro diurno socio-terapeutico e poi al pomeriggio andavano a fare attività sportiva. Attualmente le persone con autismo o con disabilità intellettive particolari non possono fare più quelle attività alle quali erano abituati. Questo è un disagio molto forte. E’ molto difficile spiegarlo perché queste persone non hanno tutti gli strumenti per capire. Di tutto ciò si parla molto poco ma sulle famiglie pesa molto.  Vero è che molti si sono inventati addirittura il modo per continuare a seguire e a far praticare a distanza le attività…Che dire..

La creatività non manca! 

 

Viviana Villani

Viviana Villani

Nella vita di tutti i giorni sono un’orientatrice professionale e una tutor d’aula. Mi occupo di sviluppare progetti di politica attiva e servizi al lavoro per alcune agenzie di Torino. Sono anche una counsellor ad orientamento narrativo sistemico. Credo nella potenza delle narrazioni e della scrittura autobiografica come ricerca di sé. Per questa ragione uno dei miei progetti è macchiadicafè.it in cui Orienta-menti è l'espressione della mia ricerca autobiografica attraverso bellissimi libri di cui lascio una breve recensione. Poi di tanto in tanto condivido la mia esperienza come case manager e tutor d'aula raccontando le storie più emozionanti di co-costruzione con i miei utenti ed allievi che li porta ad un percorso di nuova autoconsapevolezza e autodeterminazione.

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