Forse niente accade per caso. Voi cosa ne pensate?

Combinazione, caso, destino. Chiamatele come volete, ma ci sono cose che succedono per un motivo.

Quella sera volevo fare un dolce, ero arrivata a casa con il desiderio di mangiare una torta di mele. Aprii il frigo con ancora la giacca e le scarpe. Cercai uova e latte, erano finiti entrambi. Tenermi questa voglia improvvisa e assurda oppure uscire per andare a comprare tutto l’occorrente per la preparazione?

Lanciai la borsa del lavoro sul divano e uscii, decisa.

Mancava poco alle nove, era ormai tutto chiuso, tranne quel supermercatino di fronte, aperto 24h su 24h, dove non ero mai stata, perché ci lavorava un mio ex e non volevo rivederlo. La mia voglia di torta però, quella sera vinse su tutto. Entrai guardandomi subito attorno, il mio ex non c’era, per caso fortuito evidentemente non era il suo turno. Presi uova e latte, andai alla cassa e pagai.

Dall’altoparlante si sentiva una canzone che mi piaceva moltissimo, in tutte le sue versioni: “Night and day”. Quella volta la cantava Ella Fitzgerald. Uscii canticchiandola, abbassai lo sguardo dentro alla mia borsa, per posare il portafogli e quando rialzai gli occhi fu troppo tardi: inciampai in un sacchetto posato a terra, appena fuori la porta d’uscita del negozio.

Per non cadere stesa a terra, cercai di mantenere l’equilibrio e le uova volarono, quasi riconoscendo le proprie origini (gallina, uova…ok). Una scena quasi a rallentatore e poi…una frittata, a terra. Le guardai sconsolata “addio torta” pensai.

Ricomponendomi cercai di capire perché quel sacchetto fosse lì a terra.

Mi scusi” sentii dietro di me. “Ha rischiato di cadere, per fortuna che ha un grande equilibrio. Ci hanno rimesso le uova, mi dispiace. Come posso rimediare?”.

Mi voltai, era un uomo sulla quarantina, con i capelli rossi e gli occhi color castagna (lo so, solitamente non si definisce in questo modo un tipo di marrone, ma mi vennero in mente due castagne quando incrociai il suo sguardo).

“Potrebbe prepararmi una torta di mele” risposi, sorridendo con un filo di nervoso, ma con la speranza che la mia proposta venisse accettata.

“Allergica a qualcosa?” mi chiese.

“Mangio tutto, sono peggio di un tritarifiuti” risposi prontamente.

Raccolse il sacchetto da terra, ci guardò dentro, come se stesse cercando gli ingredienti e mi disse “Domani sera, stessa ora, qui davanti, avrà la sua torta.”

Sorrise e si voltò, allontanandosi di fretta, sparendo girato l’angolo dell’isolato. Tornai a casa, mi preparai un piatto di pasta con il tonno (è la mia ancora di salvezza quando non ho voglia di cucinare) e andai a dormire presto, scommettendo con me stessa che quel tizio, conosciuto per caso, col cavolo che si sarebbe ripresentato il giorno dopo, con una torta.

Il caso esiste?

L’indomani sera non cenai, avevo fatto aperitivo con le amiche e arrivai sotto casa alle nove meno dieci. Aspettai le nove e attraversai la strada, dirigendomi verso il supermercato. Il tizio rosso non c’era. Lo sapevo, troppo gentile. Mai avuto pazienza e mai creduto al caso. Girai i tacchi e stavo per tornare a casa, quando mi sentii prendere per una manica

”E no, dove va? Qui c’è la torta per lei”. Mi voltai, ero incredula. C’erano lui e la torta di mele, che aveva un profumo buonissimo. Era confezionata in una scatola di cartone azzurra. “Non la vuole più??” mi chiese stupito, forse spaventato dalla mia espressione, che penso fosse abbastanza stupita.

E niente, da quel giorno il rosso lo vedo quasi tutti i giorni, è diventato uno dei migliori amici, sicuramente il mio confidente migliore e assolutamente il mio pasticcere preferito! Sì, perché ha una pasticceria proprio girato l’angolo di casa mia. Gli voglio un sacco di bene e tra di noi c’è un’intesa pazzesca.

Siamo amici, speciali, puri e sinceri.

“Night and Day” è diventata la nostra canzone e ogni volta che che la sento mi  viene in mente quella sera in cui ci  siamo conosciuti. Non ho mai creduto all’amicizia tra uomo e donna, ma vi confermo che può esistere.

E a voi è mai capitato di conoscere qualcuno per caso, in situazioni assurde, che poi è rimasto nella vostra vita?

Lucia Stendardo

Lucia Stendardo

Sono un'anima creativa che vive in una realtà di numeri. Ho un abbaino sempre aperto, per vedere il cielo. Vivo ogni giorno, sopravvivo a volte, ma non mi arrendo mai. Amo la fotografia e scrivo poesie e racconti. Le parole hanno sempre avuto un valore e un peso importante per me. Nata a Torino, ho il mare nel sangue e le montagne negli occhi. Sono Lucia e sono tante parole pensate.

Torna in alto